Log Management Cover

Tempo di lettura stimato: 8 minuti

Quando parliamo di log management ci riferiamo a un preciso processo che consiste nella raccolta centralizzata di dati che provengono da diversi ambienti operativi come: dispositivi, database, applicazioni e molto altro ancora. I log vengono prodotti da diversi eventi di sistema, molti particolarmente importanti in ambito aziendale.

Vediamo, quindi, alcuni dettagli importanti che riguardano la gestione del log management.

Log Management AI UEBA

L’importanza della raccolta nel log management

La procedura di raccolta dei dati di log è importante per ottenere diversi obiettivi a livello aziendale. I principali sono: verificare la vulnerabilità; gestire possibili problemi di sicurezza; controllare gli accessi a dati e applicazioni; il monitoring in real time; controllare eventuali malfunzionamenti a livello applicativo.

Dal punto di vista regolamentare, poi, il log management è molto importante a livello aziendale in quanto consente di osservare i principi più importanti che riguardano la protezione dei dati. Questo è stabilito dalla direttiva “UE 95/46/EC”. È richiesto anche dagli obblighi previsti dal “Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati Personali (RGPD o GDPR)“.

Quindi, queste caratteristiche fanno capire quanto sia importante una buona gestione dei log e come possa aiutare le aziende a prevenire eventi potenzialmente invasivi prima che si verifichino.

Questo tipo di azione corrisponde a quello che, in gergo, è chiamato “Privacy by Design”. Secondo questo principio, diventa necessario eseguire le giuste strategie per evitare che si creino dei rischi e delle problematiche relative a violazioni.

Le problematiche da affrontare nel log management

Il log management necessita del corretto equilibrio tra disponibilità dinamica di risorse e numero di dati di log che cresce sempre di più. In più, già dal primo step di acquisizione dei dati di log, è opportuno prendere in considerazione diversi elementi. Questi, spesso, generano diverse complessità come, ad esempio: la quantità di sorgenti di cui tener conto; il numero di data log creati; la molteplicità degli eventi che danno vita a data log; i tipi di data log; la metodologia di acquisizione dei data log; la conformità dei sistemi di protezione dei data log.

Oltre a quanto citato, bisogna anche tenere conto di quei principi di riservatezza e disponibilità dei dati che devono essere rispettati. Questo per fare in modo che si evitino violazioni, sia di tipo intenzionale che accidentale.

È quindi opportuno pianificare le strategie che consentono di adottare le soluzioni idonne per il personale che si occupa del log management. In questo modo, i tecnici potranno intervenire rispettando i requisiti che già citati.

Le caratteristiche di un’infrastruttura di log management

L’infrastruttura per il log management è formata dall’unione di elementi hardware, software e di rete che vengono impostati in modo da poter comunicare in modo efficace tra loro. Le comunicazioni tra questi componenti vengono realizzati all’interno della stessa rete che viene usata per le comuni attività dell’azienda.

Nonostante ciò, per un’azienda è importante anche tener conto della possibilità di effettuare la raccolta dei dati utilizzando una rete differente così che eventuali attacchi di spyware o altri incidenti vadano ad alterare, intercettare o eliminare i dati.

Se dal punto logistico e di architettura non è possibile, in un’azienda, effettuare questa seconda possibilità si dovrebbero adottare accorgimenti alternativi come, ad esempio, la crittografia dei dati.

Sintetizzando, quindi, un’infrastruttura di log management dovrebbe assicurare il rispetto dei seguenti requisiti: mantenere informazioni che servono a raggiungere l’obiettivo di raccolta seguendo i principi di “minimizzazione” e “proporzionalità”; far sì che i dati rimangano inalterabili in tutto il loro arco di vita; assicurare l’integrità dei dati raccolti senza che vengano effettuate modifiche; conservare i dati per un lasso temporale limitato.

L’aggregazione dei dati a livello aziendale

Quando le aziende crescono e raggiungono numeri di applicazioni considerevoli all’interno del loro ambiente, la raccolta dei dati diventa una sfida sempre più importante e determinante.

In più se teniamo conto della difficoltà di raccolta dei data log sufficienti per poter rimanere conformi, del rispetto degli standard di privacy e delle problematiche di sicurezza che nascono dalle minacce moderne, ci accorgiamo facilmente di come la raccolta diventa una sfida sempre più complessa.

Quindi, a livello aziendale, la chiave per creare un sistema di raccolta efficiente sta nella capacità di acquisire in modo dinamico i dati in tempo reale da tutte le fonti disponibili. Possedere una soluzione che consenta di inserire i dati in una posizione centrale, come un data lake, e facilitare il filtraggio, la trasformazione, la classificazione, permette di rendere più semplice il compito di log management per l’azienda.

SOCaaS e il sistema di log management avanzato

Una soluzione molto avanzata è quella offerta dal SOCaaS, in particolare dalla sua componente SIEM, che sfrutta l’innovazione dell’intelligenza artificiale. Questa consente di analizzare i dati raccolti così da trovare possibili dati sospetti.

In più, viene sempre reso disponibile un intervenendo di tipo tecnico qualificato in ogni momento della giornata con compiti precisi e non dispersivi. L’intervento consente di poter verificare le notifiche di allarmi che vengono generati dal sistema così da escludere i falsi positivi, intervenendo per eliminare la minaccia e dare report costanti nel tempo.

La raccolta dei dati sempre maggiore e l’analisi dell’intelligenza artificiale consentono di rendere il servizio molto conveniente e completo.

Le potenzialità del sistema SOCaaS per le aziende

Come abbiamo appena visto, per le aziende è molto conveniente affidarsi ad un servizio SOC (SOCaaS). La potenzialità maggiore è rappresentata proprio dall’innovazione apportata dall’intelligenza artificiale che consente di raggiungere il massimo dei risultati per quanto riguarda l’analisi costante e continua dei dati così che ha la sicurezza di identificare le possibili minacce in tempi brevissimi. Grazie a questo sistema, quindi, si andranno a prevenire e mitigare i rischi.

Un valore aggiunto, poi, è il non dover assumere tecnici specializzati con capacità specifiche nell’identificare e verificare le minacce. Chi si affida a questo servizio potrà anche ricevere dei report sulla situazione e notifiche in caso di problemi.

Il SOCaaS, quindi, consente di poter prendere le giuste precauzioni contro quelle tecniche ancora sconosciute e ha la capacità di trovare il collegamento tra i dati che riguardano possibili attacchi con sistemi ancora non conosciuti. Questo grazie all’analisi del comportamento degli utenti e delle intità dell’infrastruttura (UEBA).

Inoltre, la struttura del sistema è realizzata in modo da apportare un costante miglioramento. Il lavoro sinergico tra tecnici e intelligenza artificiale consente di individuare anche i tentativi di breach non convenzionali.

Per le aziende significa migliorare le proprie difese di adeguarle in basi ai dati raccolti in precedenza.

Il SOCaaS è perfetto per quelle aziende che vogliono lavorare in piena sicurezza utilizzando infrastrutture basate sulla rete. Si tratta di una garanzia di difesa contro attacchi informatici.

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I vantaggi di scegliere il nostro SOCaaS per il log management

Scegliere di affidarsi al nostro SOCaaS ha diversi benefici.

Il primo è quello di risparmiare denaro sia nel breve che lungo termine. Infatti, si eviterà di acquistare hardware dedicati e software specifici. In più, non sarà necessario nemmeno assumere nuovi impiegati o aggiornare le competenze di quelli che già lavorano.

Un altro vantaggio è quello di avere il supporto professionale di tecnici che si aggiornano ogni giorno per avere le competenze per combattere i nuovi tipi di minacce. Questo tipo di assistenza non ha prezzo ed è estremamente difficile da ottenere all’intero dell’organico dell’azienda. Questo è anche dovuto all’attuale scarsità di professionisti nel settore.

Un ulteriore vantaggio è quello di avere a disposizione tecnologia sempre aggiornata. Non ci si dovrà occupare e preoccupare di aggiornare sempre i software, perché questi, unici responsabili della raccolta di dati per il SOCaaS, vengono mantenuti sempre all’ultima versione.

Vuoi ottenere maggiori informazioni per approfondire le funzionalità del SOCaaS di SOD? Contattaci per sapere come possiamo aiutarti a tenere alte le difese della tua azienda.

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Con l’avvento delle piattaforme di big data, le aziende che si occupano di sicurezza IT possono ora prendere decisioni guidate su come proteggere le loro risorse. Registrando il traffico di rete e i flussi di rete è possibile farsi un’idea dei canali sui quali scorrono le informazioni aziendali. Per facilitare l’integrazione di dati tra le varie applicazioni e per sviluppare nuove funzionalità analitiche, ci viene incontro l’Open Data Model di Apache.

L’Open Data Model comune per reti, endpoint e utenti ha diversi vantaggi. Per esempio, l’integrazione più semplice tra le varie applicazioni di sicurezza, ma anche le aziende sono facilitate nella condivisione delle analisi nel caso in cui vengono rilevate nuove minacce.

Hadoop offre strumenti adeguati per gestire un Security Data Lake (SDL) e l’analisi dei big data. Si possono anche rilevare eventi che di norma sono difficili da identificare, come ad esempio il lateral movment, fughe di dati, problemi interni o comportamenti furtivi in generale. Grazie alle tecnologie che ci sono dietro al SDL è possibile raccogliere i dati del SIEM per poterli sfruttare tramite SOCaaS dato che, essendo un Open Data Model libero, i log sono memorizzati in maniera tale da poter essere utilizzati da chiunque.

open data model nodi

Cos’è Hadoop Open Data Model

Apache Hadoop è un software gratuito e open source che aiuta le aziende a ottenere informazioni sui loro ambienti di rete. L’analisi dei dati raccolti porta all’individuazione di potenziali minacce di sicurezza o eventuali attacchi che avvengono tra le risorse in cloud.

Mentre i tradizionali strumenti di Cyber Threat Intelligence aiutano nell’identificazione delle minacce e degli attacchi in generale, un Open Data Model fornisce uno strumento che permettere alle aziende di rilevare connessioni sospette sfruttando l’analisi dei flussi e dei pacchetti.

Hadoop Open Data Model unisce tutti i dati relativi alla sicurezza (eventi, utenti, reti, ecc) in un’unica area visiva che può essere utilizzata per identificare le minacce in modo efficace. È possibile anche utilizzarli anche per creare nuovi modelli analitici. Infatti, un Open Data Model permette la condivisione e il riutilizzo dei modelli di rilevamento minacce.

Un Open Data Model, inoltre, fornisce una tassonomia comune per descrivere i dati telemetrici di sicurezza utilizzati per scovare le minacce. Utilizzando strutture e schemi di dati nella piattaforma Hadoop è possibile raccogliere, archiviare e analizzare i dati relativi alla sicurezza.

Open Data Model Hadoop, i vantaggi per le aziende

  • Archiviare una copia dei dati telemetrici di sicurezza
  • Sfruttare le analisi out-of-the-box per rilevare le minacce che puntano a DNS, Flow e Proxy
  • Costruire analisi personalizzate in base alle proprie esigenze
  • – Permette a terzi di interagire con l’Open Data Model
  • Condividere e riutilizzare i modelli di rilevamento delle minacce, algoritmi, visualizzazioni e analisi provenienti dalla community Apache Spot.
  • Sfruttare i dati telemetrici di sicurezza per rilevare meglio le minacce
  • Utilizzo dei registri di sicurezza
  • Ottenere dati dagli utenti, endpoint e dalle entità di rete
  • Ottenere dati di intelligence sulle minacce

Open Data Model: tipi di dati raccolti

Per fornire un quadro completo sulla sicurezza e per analizzare efficacemente i dati relativi alle minacce informatiche, è necessario raccogliere e analizzare tutti i log e gli avvisi riguardanti gli eventi di sicurezza e i dati contestuali inerenti alle entità a cui si fa riferimento in questi log. Le entità più comuni comprendono la rete, gli utenti e gli endpoint ma in realtà sono molte di più, come ad esempio i file e i certificati.

Proprio per la necessità di raccogliere e analizzare gli avvisi di sicurezza, i log e i dati contestuali, i seguenti tipi di dati sono inclusi nel Open Data Model.

Avvisi su eventi di sicurezza in Open Data Model

Questi sono i log relativi agli eventi provenienti da fonti di dati comuni utilizzati per identificare le minacce e comprendere meglio i flussi di rete. Per esempio i log del sistema operativo, i log IPS, i log firewall, i log dei proxy, web e molti altri ancora.

Dati del contesto di rete

Questi includono le informazioni sulla rete che sono accessibili a chiunque dalla directory Whois, oltre che database di risorse e altri fonti di dati simili.

Dati del contesto dell’utente

Questo tipo di dati include tutte le informazioni relative alla gestione degli utenti e della loro identità. Sono incluse anche Active Directory, Centrify e altri sistemi simili.

Dati del contesto dell’endpoint

Comprende tutte le informazioni sui sistemi endpoint (server, router, switch). Possono provenire da sistemi di gestione delle risorse, scanner delle vulnerabilità e sistemi di rilevamento.

Dati contestuali sulle minacce

Questi dati contengono informazioni contestuali su URL, domini, siti web, file e molto altro ancora, sempre inerenti alle minacce conosciute.

Dati contestuali sulle vulnerabilità

Questi dati includono informazioni sulle vulnerabilità e sui sistemi di gestione delle vulnerabilità.

Articoli della RoadMap

Questi sono dati contestuali dei file, certificati, convenzione di denominazione.

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Denominazione degli attributi

Una convenzione di denominazione è necessaria per un Open Data Model al fine di rappresentare gli attributi tra prodotti e tecnologie del fornitore. La convezione di denominazione è composta da prefissi (net, http, src, dst, etc) e da nomi di attributi comuni (ip4, usarname, etc).

È comunque opportuno utilizzare più prefissi in combinazione con un attributo.

Conclusioni

Abbiamo visto cos’è l’Open Data Model di Hadoop e come può essere impiegato grazie alla sua capacità di filtrare il traffico ed evidenziare potenziali attacchi informatici elencando i flussi sospetti, le minacce per gli utenti, i pericoli per gli endpoint e le principali minacce di rete.

Se hai dubbi o desideri avere ulteriori chiarimenti non esitare a contattarci premendo il pulsante qui in basso, saremo lieti di rispondere ad ogni domanda.

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Monitoring SIEM Analisi dati

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Poiché il panorama delle minacce alla sicurezza informatica diventa sempre più sofisticato, i fornitori di servizi, come SOD, devono prendere ulteriori precauzioni per proteggere le reti dei loro clienti. Un sistema di gestione delle informazioni e monitoring SIEM è una scelta eccellente sotto questo aspetto.

Questo sistema, infatti, aiuta a mitigare le minacce alla sicurezza informatica da due diverse angolazioni, il tutto da una singola interfaccia. Il sistema di monitoring SIEM raccoglie informazioni da più fonti: dati di rete, feed di informazioni sulle minacce, normative di conformità, firewall, ecc. Successivamente, utilizza tali dati per alimentare le funzionalità progettate per aiutare gli amministratori IT a rispondere agli eventi di minaccia in tempo reale.

Monitoring SIEM Raccolta dati

Vantaggi del monitoring SIEM

In contrasto con i singoli sistemi di controllo della sicurezza come la gestione delle risorse o il rilevamento delle intrusioni di rete, il SIEM consente di scavare più a fondo nelle vulnerabilità della sicurezza unificando le informazioni provenienti da vari sistemi anche molto differenti e offrendo una visibilità senza precedenti sugli eventi che si verificano nel sistema.

SIEM non è un sistema di rilevamento delle minacce in sé e per sé, ma migliora gli strumenti di sicurezza già in uso, fornendo approfondimenti in tempo reale su cui lavorare. In particolare, SOD utilizza un Next Gen SIEM in un modello SOAR (Security Orchestration, Automation and Response) che comprende anche strumenti avanzati di analisi comportamentale (UEBA).

Se si inseriscono log file di alta qualità in uno strumento SIEM, si ricevono approfondimenti di alta qualità sulla sicurezza della rete. Queste informazioni possono aiutare a migliorare i protocolli di sicurezza della rete.

Sfortunatamente, molti amministratori trattano l’implementazione SIEM come una soluzione da impostare e poi dimenticare. Per sperimentare tutti i benefici della gestione delle informazioni e degli eventi di sicurezza, è necessario implementare una serie di best practice per ottimizzare la soluzione, a partire proprio dalla registrazione di sicurezza.

I log di un SIEM

Come si inserisce il monitoring della sicurezza nelle best practice di implementazione del SIEM? Se si analizza il SIEM nei suoi componenti principali, si tratta di un sistema di gestione dei log.

Tutte le informazioni che uno strumento SIEM raccoglie sono sotto forma di log, o registrazioni di eventi che si verificano all’interno dell’infrastruttura IT e della rete di un’organizzazione.

Esempi di log raccolti da SIEM includono, ma non sono limitati a: Firewall, router, punti di accesso wireless, rapporti di vulnerabilità, informazioni sui partner, antivirus e antimalware.

Tuttavia, poiché gli strumenti SIEM hanno una portata molto ampia e raccolgono costantemente dati di log da ogni parte del sistema, possono essere un po’ complicati e poco pratici da implementare. Le best practice SIEM aiutano ad evitare i punti dolenti lungo la linea operativa. In questo modo si usa il SIEM nella maniera più efficace possibile fin dall’inizio.

Monitoring SIEM Analisi dati

Best practice

1. Iniziare con calma

L’errore più comune che si commette nell’implementazione del monitoring SIEM è cercare di fare troppo e troppo presto. Prima ancora di iniziare a cercare una soluzione SIEM, infatti, è meglio definire la portata dell’implementazione SIEM e pensare a ciò che si vuole che il SIEM faccia per la rete e l’infrastruttura.

Si inizia isolando gli obiettivi, facendo il punto sui protocolli di sicurezza esistenti e facendo un brainstorming su come questi protocolli si inseriscono nella futura implementazione SIEM. È anche possibile segmentare tutto ciò che si vuole monitorare in gruppi e definire come si vuole monitorarli. Questo aiuta a garantire di avere un piano preciso per la registrazione dei log.

Una volta che si è svolta una prima pianificazione, non bisogna ancora implementare il sistema SIEM nell’intera infrastruttura IT. È meglio infatti procedere in modo frammentario.

Si dovrebbe, quindi, testare la soluzione di monitoring SIEM su una piccola sezione del sistema, per verificare come funziona. Solo successivamente, si identificano le vulnerabilità chiave della sicurezza che dovrebbero essere affrontate immediatamente e si procede con l’implementazione nei segmenti successivi.

Impostare un monitoring SIEM poco alla volta, piuttosto che lanciare tutto subito, aiuterà a garantire che la raccolta di log funzioni in armonia con il resto della sezione IT.

2. Pensare ai requisiti

Il monitoring SIEM può aiutare l’azienda a dimostrare la conformità con i regolamenti e gli audit di sicurezza, ma solo sapendo quali sono questi standard in anticipo. Prima di impegnarvi in un sistema SIEM, si crea un elenco di HIPAA, GDPR, HITECH e qualsiasi altra normativa IT che è necessario rispettare. L’elenco viene poi usato per confrontare le normative richieste con le soluzioni che si mettono in pratica.

Non solo questo restringe la lista degli standard, ma costringerà a considerare la quantità di dati di log di cui si ha effettivamente bisogno. Tenere la quantità più corretta per essere conformi, si allinea anche con le best practice di registrazione e monitoraggio SIEM.

Ovviamente, le soluzioni e protocolli da seguire non sono uguali per tutti e necessitano di un adattamento in base alla posizione della singola azienda. Per questo particolare aspetto, SOD può aiutare la tua azienda sia in fase di raccolta delle informazioni necessarie per individuare a quali standard attenersi, sia nella verifica degli standard una volta implementati.

3. Sistemare le correlazioni

La correlazione SIEM ottimizza la sua implementazione, consentendo di configurare il sistema in base alle esigenze specifiche dei loro clienti. SIEM funziona raccogliendo dati da più fonti e poi filtrandoli, analizzandoli e correlandoli per determinare se meritino di essere segnalati come un allarme per la sicurezza.

Per questo è indispensabile correlare le regole e impostare soglie di allarme in base al tipo di dati e alla loro provenienza. È importante ricordare, infatti, che il SIEM è progettato per trovare connessioni tra gli eventi che non sarebbero altrimenti correlati tra loro.

Impostare un sistema di monitoring SIEM è un’operazione delicata ma fondamentale per migliorare il sistema di sicurezza per una determinata azienda.

4. Raccogliere i dati in modo efficiente

Attraverso un sistema di monitoring SIEM è possibile raccogliere una mole tale di dati che potrebbe diventare complicata da gestire. Diventa importante scegliere in modo equilibrato quali dati usare in modo tale da ottimizzarne la giusta quantità senza perdere il vantaggio di avere sotto controllo l’intero sistema.

Tra i dati che è meglio non tralasciare ci sono: Autorizzazioni riuscite e tentativi falliti, modifiche ai privilegi dell’utente, errori delle applicazioni e problemi di prestazioni, opt-in e in generale tutte le azioni fatte da utenti con privilegi amministrativi.

Vengono esclusi, invece: informazioni la cui raccolta è illegale, informazioni bancarie o dati di carte di credito, chiavi di crittografia, password e dati personali.

5. Avere un piano in caso di minaccia rilevata

Scegliere la giusta soluzione SIEM e impiegare le best practice di registrazione dei log è solo una parte del lavoro. È necessario avere un piano di azione in caso di cyber threat.

Per l’azienda che si affida a un MSSP come SOD, questo significa assicurarsi che il monitoring sia solo la prima parte del servizio erogato. Idealmente il monitoring SIEM è il primo tassello di un SOAR ben architettato che mette in campo operatori professionisti, notifiche di allerta e un recovery plan in accordo con il tipo di dati messi a rischio.

Sotto questo aspetto, il SOC as a Service che offriamo copre gran parte delle evenienze.

Monitoring SIEM Analisi dati

Conclusioni

Il monitoring è parte fondamentale del sistema di sicurezza aziendale e un SIEM è uno dei modi in cui metterlo in pratica. Non ci si deve però fermare alla raccolta di informazioni, bisogna saperle trattare, arricchire e analizzare.

SOD offre servizi completi che implementano sistemi di monitoring SIEM. La messa in opera implica, ovviamente, una “calibrazione” dei sistemi e delle correlazioni tra i dati in modo da offrire sempre la soluzione più adatta.

Se volessi ulteriori informazioni sui nostri prodotti, non esitare a contattarci, saremo lieti di rispondere alle tue domande.

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Data Exfiltration cover
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Una definizione comune di data exfiltration (esfiltrazione dei dati) è il furto, la rimozione o lo spostamento non autorizzato di qualsiasi dato da un dispositivo.  L’esfiltrazione dei dati implica tipicamente un cybercriminale che ruba dati da dispositivi personali o aziendali, come computer e telefoni cellulari, attraverso vari metodi di cyberattack.

L’incapacità di controllare la sicurezza delle informazioni può portare alla perdita di dati che può causare danni finanziari e di reputazione a un’organizzazione.

Come avviene un data exfiltration?

L’esfiltrazione dei dati avviene in due modi, attraverso attacchi da parte di estranei e attraverso minacce dall’interno. Entrambi sono rischi importanti, e le organizzazioni devono garantire che i loro dati siano protetti individuando e prevenendo l’esfiltrazione dei dati in ogni momento.

Un attacco dall’esterno dell’organizzazione si verifica quando un individuo si infiltra in una rete per rubare dati aziendali o credenziali degli utenti. Questo tipicamente è il risultato di un cyber-criminale che inserisce malware in un dispositivo connesso ad una rete aziendale.

Alcuni filoni di malware sono progettati per diffondersi nella rete di un’organizzazione e infiltrarsi in altri, cercando dati sensibili nel tentativo di estrazione. Altri tipi di malware rimangono dormienti su una rete per evitare di essere rilevati dai sistemi di sicurezza delle organizzazioni fino a quando i dati non vengono estratti in modo sovversivo o le informazioni non vengono gradualmente raccolte nel corso di un periodo di tempo.

Gli attacchi possono derivare da insider malintenzionati che rubano i dati della propria organizzazione e inviano documenti al proprio indirizzo email personale. Tipicamente i dati sono poi venduti a cyber criminali. Possono anche essere causati da un comportamento disattento dei dipendenti che vede i dati aziendali cadere nelle mani di cattivi attori.

Data Exfiltration Hacker with Phone

Tipi di Esfiltrazione Dati

La data exfiltration avviene in vari modi e attraverso molteplici metodi di attacco, per lo più su Internet o su una rete aziendale.

Le tecniche che i cyber criminali usano per estrarre i dati dalle reti e dai sistemi delle organizzazioni stanno diventando sempre più sofisticate. Queste includono: connessioni anonime ai server, attacchi ai Domain Name System (DNS), Hypertext Transfer Protocol (HTTP) tunneling, indirizzi IP (Direct Internet Protocol), attacchi fileless ed esecuzione remota del codice.

Vediamo nel dettaglio alcune tecniche di attacco per sapere di cosa stiamo parlando nello specifico.

1. Ingegneria sociale e attacchi di phishing

Gli attacchi di ingegneria sociale e gli attacchi di phishing sono dei popolari vettori di attacco alla rete. Vengono usati per ingannare le vittime a scaricare malware e a inserire le credenziali del loro account.

Gli attacchi di phishing consistono in email progettate per sembrare legittime e spesso sembrano provenire da mittenti fidati. Solitamente contengono un allegato che inietta malware nel dispositivo. Altre tipologie contengono un link a un sito web che sembra legittimo ma che viene falsificato per rubare le credenziali di accesso inserite. Alcuni aggressori lanciano anche attacchi mirati di phishing per rubare dati da un utente specifico. Spesso i target sono i dirigenti di una società o individui noti.

Per difendersi da questo tipo di attacchi, la cosa migliore è riconoscerli immediatamente e cestinare le email. In un’azienda è possibile aiutare il processo tramite un percorso di formazione ad hoc, basato su dati raccolti internamente all’azienda tramite un test controllato. SOD offre anche questo servizio, se fossi interessato, maggiori informazioni le troverai nella pagina del servizio stesso.

2. Email in uscita

I cyber criminali controllano la posta elettronica per recuperare qualsiasi dato in uscita dai sistemi di posta elettronica delle organizzazioni. I dati recuperati possono essere calendari, database, immagini e documenti di pianificazione. Questi forniscono informazioni sensibili di valore o informazioni utili per il recupero di dati di valore.

3. Download su dispositivi non sicuri

Questo metodo di esfiltrazione dei dati è una forma comune di minaccia accidentale da parte di insider. L’attore dell’attacco accede alle informazioni aziendali sensibili sul suo dispositivo di fiducia, quindi trasferisce i dati su un dispositivo insicuro. Il dispositivo insicuro potrebbe essere un drive esterno o uno smartphone non protetto da soluzioni o politiche di sicurezza aziendali, il che lo mette a rischio di esfiltrazione dei dati.

Anche gli smartphone sono suscettibili all’esfiltrazione dei dati. I dispositivi Android sono vulnerabili all’installazione di malware che prendono controllo del telefono per scaricare applicazioni senza il consenso dell’utente.

4. Upload su dispositivi esterni

Questo tipo di esfiltrazione di dati proviene tipicamente da malintenzionati. L’aggressore interno può estrarre i dati scaricando le informazioni da un dispositivo sicuro, per poi caricarle su un dispositivo esterno (non sicuro). Questo dispositivo esterno potrebbe essere un laptop, uno smartphone, un tablet o una chiavetta USB.

5. Errore umano e comportamenti non sicuri nella rete

Il cloud fornisce agli utenti e alle aziende una moltitudine di vantaggi, ma insieme ci sono significativi rischi di esfiltrazione dei dati. Per esempio, quando un utente autorizzato accede ai servizi cloud in modo insicuro, consente a un malintenzionato una via di accesso da cui può recuperare dati e portarli fuori dalla rete sicura. Anche l’errore umano gioca un ruolo nell’estrazione di dati, perché la protezione appropriata potrebbe non essere più in atto.

Come individuare un attacco data exfiltration

A seconda del tipo di metodo di attacco utilizzato, il rilevamento dell’esfiltrazione dei dati può essere un compito difficile. I cyber criminali che utilizzano tecniche più difficili da rilevare possono essere scambiati per il normale traffico di rete. Questo significa che possono rimanere in agguato nelle reti inosservati per mesi e persino anni. L‘esfiltrazione dei dati spesso viene scoperta solo quando il danno è stato già causato.

Per rilevare la presenza di utenti a rischio, le organizzazioni devono usare strumenti che scoprano automaticamente e in tempo reale il traffico dannoso o insolito.

Uno strumento con questa capacità è il SOC (offerto anche come servizio: SOCaaS) che implementa un sistema di monitoraggio delle intrusioni, così come un sistema automatico che verifica del comportamento degli utenti. Quando il SOC rileva una possibile minaccia, invia un avviso ai team IT e di sicurezza dell’organizzazione che possono intervenire e verificare la situazione.

Il SOC funziona cercando e rilevando le anomalie che si discostano dalla regolare attività di rete. Quindi emettono un avviso o un rapporto in modo che gli amministratori e i team di sicurezza possano esaminare il caso.

Oltre a rilevare le minacce automatiche, le organizzazioni possono anche costruire l’intera sequenza di un evento così come si è verificato, inclusa la mappatura su una kill chain conosciuta o su un framework di attacco.

Utilizzare un SOCaaS, per un’azienda che gestisce dati sensibili, è un vantaggio sotto molti punti di vista. Essendo offerto come servizio, l’azienda non dovrà investire nel mettere in piedi un reparto specializzato IT per il proprio SOC, non dovrà assumere personale aggiuntivo e potrà contare su sistemi di sicurezza sempre aggiornati con operatori qualificati e sempre disponibili.

Per maggiori informazioni, non esitare a contattarci.

Link utili:

Testa la tua azienda con attacchi di phishing etico

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