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Le ransomware gang hanno preso di mira le aziende negli ultimi tempi, chiedendo pagamenti più grandi di quelli che possono estorcere ai consumatori. Il piano ha avuto molto successo. Secondo i nuovi dati il 70% delle aziende attaccate hanno pagato il riscatto per riavere i loro dati. Evitare il ransomware è una necessità, queste cifre lo dimostrano implicitamente. Se un così alto numero di aziende paga, è perché il rischio è troppo grande in termini di reputazione e perdite economiche collaterali.
I ricercatori di IBM Security’s X-Force hanno intervistato i dirigenti di 600 aziende di tutte le dimensioni e hanno scoperto che le organizzazioni colpite dal ransomware scelgono di pagare nella maggior parte dei casi.
I dati mostrano che il 20% delle organizzazioni compromesse hanno pagato riscatti di più di 40.000 dollari e il 25 per cento ha pagato tra i 20.000 e i 40.000 dollari. Questi numeri sono molto più alti di quello che i consumatori pagano tipicamente, che di solito è una cifra intorno a 500$-1.000$, a seconda della variante del ransomware.
Quando prendono di mira le imprese, i gruppi hacker mirano a paralizzare le organizzazioni criptando i dati finanziari, i database dei clienti, i dati di vendita e altre informazioni vitali.
Evitare il ransomware – i rischi degli attacchi
Nell’ultimo anno un certo numero di organizzazioni sono state colpite da gravi attacchi ransomware, compresi ospedali, università e altri. Per esempio, la San Francisco Municipal Transportation Authority è stata colpita da un attacco ransomware durante il fine settimana del Ringraziamento, una festività molto importante negli USA. L’attacco ha paralizzando i desktop all’interno dell’agenzia e costringendo i funzionari a spegnere le biglietterie automatiche. Inutile dire che questo attacco si è tradotto in una perdita enorme di indotto e la richiesta del riscatto.
Far entrare un malware nelle organizzazioni pubbliche non è così difficile come si potrebbe pensare, e spesso viene fatto con una singola e-mail.
Nei loro attacchi alle reti, i cyber criminali cercano i server che tengono in piedi l’azienda e criptano risorse fondamentali piuttosto che lavorare sugli endpoint dell’intera azienda.
Il punto di accesso è di solito un’e-mail di phishing con un allegato dannoso, inviato alla casella di posta elettronica di un dipendente. Nella maggior parte dei casi, l’allegato è un documento di Microsoft Office che chiede alla vittima di attivare le macro. Cliccare sul pulsante di attivazione delle macro è spesso una questione da poco per quegli utenti poco informati che vogliono solo far sparire l’avviso in cima al documento. Il malware viene eseguito non appena l’utente permette l’esecuzione delle macro. Il ransomware può anche arrivare attraverso qualsiasi altro allegato o attraverso kit di exploit che facilitano l’infezione senza alcuna azione speciale da parte dell’utente.
Le perdite economiche
La quantità di denaro che le imprese hanno pagato per riavere i loro dati non dovrebbe essere una sorpresa, considerando l’alternativa. Come avviene sempre più spesso, l’attacco non si limita a mettere sotto chiave i dati fino al pagamento della cifra richiesta. La minaccia continua con la diffusione dei dati se non si accetta di pagare un secondo riscatto. Alla fine si saranno pagati due riscatti e comunque non c’è una certezza che i dati non saranno divulgati. (È detto attacco a doppia estorsione).
Molte organizzazioni tengono questi attacchi nascosti per evitare l’umiliazione pubblica e la perdita di fiducia dei clienti. I dati del sondaggio di IBM mostrano che il 29% dei dirigenti di grandi aziende pagherebbe più di $50.000 per recuperare i dati finanziari.
Le forze dell’ordine, compresa l’FBI, e gli esperti di sicurezza consigliano alle vittime di ransomware di non pagare, per una serie di ragioni. In primo luogo, non c’è garanzia che l’attaccante consegni la chiave di decifrazione. In secondo luogo, i profitti del ransomware aiutano a finanziare altre operazioni di criminalità informatica.
Come difendersi per evitare il ransomware
Il phishing rimane uno dei metodi chiave con cui viene tentato un attacco ransomware. In seguito all’aumento recente del lavoro da remoto, è indispensabile ribadire l’importanza di stare attenti quando si aprono e-mail e allegati. Se i dipendenti hanno dei sospetti su qualcosa, dovrebbero segnalarlo.
Le organizzazioni dovrebbero anche assicurarsi di avere una buona strategia di patch e applicare gli ultimi aggiornamenti di sicurezza. Questo impedisce ai criminali informatici di approfittare delle vulnerabilità conosciute per distribuire malware.
Aggiornare regolarmente i backup dovrebbe essere una priorità, perché se accade il peggio e l’organizzazione cade vittima di un attacco ransomware, la rete può essere ripristinata senza pagare il riscatto.
SOD fornisce soluzioni per le situazioni elencate tramite il servizio SOCaaS. Puoi assicurarti la protezione di un Security Operation Center senza dover investire per il suo finanziamento iniziale.
Il sistema controlla tramite un’intelligenza artificiale le azioni dei computer collegati alla rete. Non appena viene rilevata un’azione sospetta, anche legittima, vengono avvisati i tecnici che possono indagare sulla natura del fatto. I sistemi SIEM di nuova generazione e l’analisi comportamentale tramite UEBA, collaborano per offrire una sicurezza a 360°.
SOD mette a disposizione anche sistemi di backup intelligente anti-ransomware tramite Acronis Cyber Protect Cloud. Con questo strumento al tuo fianco, i dati aziendali e dei clienti sono al sicuro. Ogni tentativo di attacco viene individuato e mitigato immediatamente, intanto, grazie a backup dinamici, i dati sono immediatamente ripristinati.
Evitare il ransomware può essere relativamente facile: basta prestare attenzione a ogni operazione che si esegue sui computer. A volte, purtroppo, questo non è sufficiente. È il momento in cui avere investito in un sistema di sicurezza di qualità farà la differenza.
Per domande o richieste non esitare a contattarci, saremo lieti di rispondere alle domande e proporti una soluzione su misura per le tue esigenze.
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