Threat Intelligence Virtual Giacomo Lanzi

Cos’è la threat intelligence?

Estimated reading time: 6 minuti

I dati di threat intelligence forniscono alle aziende approfondimenti rilevanti e tempestivi necessari per comprendere, prevedere, rilevare e rispondere alle minacce alla sicurezza informatica. Le soluzioni di intelligence sulle minacce raccolgono, filtrano e analizzano grandi volumi di dati grezzi relativi a fonti esistenti o emergenti di minacce. Il risultato sono feed di threat intelligence e rapporti di gestione. I data scientist e i team di sicurezza utilizzano questi feed e report per sviluppare un programma con risposte mirate agli incidenti per attacchi specifici.

Tutti, dalla prevenzione delle frodi alle operazioni di sicurezza all’analisi dei rischi, traggono vantaggio dalla threat intelligence. Il software di intelligence sulle minacce fornisce visualizzazioni interattive e in tempo reale dei dati relativi alle minacce e alle vulnerabilità.

Il vantaggio offerto agli analisti ed esperti di sicurezza è evidente e serve a identificare facilmente e rapidamente i modelli degli attori delle minacce. Comprendere la fonte e l’obiettivo degli attacchi aiuta i capi d’azienda a mettere in atto difese efficaci per mitigare i rischi e proteggersi dalle attività che potrebbero avere un impatto negativo sull’azienda.

La cyber threat intelligence può essere classificata come strategica, tattica oppure operativa. Quella Strategica riguarda le capacità e gli intenti generali degli attacchi informatici. Di conseguenza anche lo sviluppo di strategie informate associate alla lotta contro le minacce a lungo termine. Quella Tattica riguarda le tecniche e le procedure che gli aggressori potrebbero utilizzare nelle operazioni quotidiane. Infine, la threat intelligence Operativa, fornisce informazioni altamente tecniche a livello forense riguardanti una specifica campagna di attacco.

Threat Intelligence Virtual

Il ciclo della threat intelligence

Le soluzioni di intelligence sulle minacce raccolgono dati grezzi sugli attori e le minacce da varie fonti. Questi dati vengono poi analizzati e filtrati per produrre feed e rapporti di gestione che contengono informazioni che possono essere utilizzate in soluzioni automatizzate di controllo della sicurezza. Lo scopo principale di questo tipo di sicurezza è quello di mantenere le organizzazioni informate sui rischi delle minacce persistenti avanzate, delle minacce zero-day e degli exploit, e su come proteggersi da esse.

Il ciclo di intelligence delle minacce informatiche consiste nelle seguenti fasi.

Pianificazione: I requisiti dei dati devono essere prima definiti.

Raccolta: Si raccolgono grandi quantità di dati grezzi da fonti interne ed esterne di threat intelligence.

Elaborazione: I dati grezzi sono filtrati, categorizzati e organizzati.

Analisi: Questo processo trasforma i dati grezzi in flussi di informazioni sulle minacce con l’uso di tecniche analitiche strutturate in tempo reale e aiuta gli analisti a individuare gli indicatori di compromissione (IOC).

Diffusione: I risultati dell’analisi vengono immediatamente condivisi con i professionisti della sicurezza informatica e gli analisti di threat intelligence.

Feedback: Se tutte le domande trovano risposta, il ciclo si conclude. Se ci sono nuovi requisiti, il ciclo ricomincia dalla fase di pianificazione.

Indicatori comuni di compromissione

Le aziende sono sempre più sotto pressione per gestire le vulnerabilità della sicurezza e il panorama delle minacce è in continua evoluzione. I feed di threat intelligence possono aiutare in questo processo identificando gli indicatori comuni di compromissione (IOC). Non solo, possono anche raccomandare i passi necessari per prevenire attacchi e infezioni. Alcuni degli indicatori di compromissione più comuni includono:

Indirizzi IP, URL e nomi di dominio: Un esempio potrebbe essere un malware che prende di mira un host interno che sta comunicando con un noto attore di minacce.

Indirizzi e-mail, oggetto delle e-mail, link e allegati: Un esempio potrebbe essere un tentativo di phishing che si basa su un utente ignaro che clicca su un link o un allegato e avvia un comando dannoso.

Chiavi di registro, nomi di file e hash di file e DLL: Un esempio potrebbe essere un attacco da un host esterno che è già stato segnalato per un comportamento nefasto o che è già infetto.

threat intelligence hacker

Quali strumenti per la threat intelligence

Il crescente aumento del malware e delle minacce informatiche ha portato a un’abbondanza di strumenti di threat intelligence che forniscono preziose informazioni per proteggere le aziende.

Questi strumenti si presentano sotto forma di piattaforme sia open source che proprietarie. Queste forniscono una serie di capacità di difesa contro le minacce informatiche, come l’analisi automatizzata dei rischi, la raccolta di dati privati, strumenti di ricerca rapida di threat intelligence, la segnalazione e condivisione di queste informazioni tra più utenti, avvisi curati, analisi dei rischi di vulnerabilità, monitoraggio del dark web, mitigazione automatizzata dei rischi, threat hunting e molto altro.

Abbiamo parlato di uno di questi strumenti in un altro articolo: il Mitre Att&ck. Questo è uno strumento molto utile per conoscere i comportamenti e le tecniche di attacco hacker. Questo grazie alle informazioni raccolte dalla threat intelligence e la conseguente condivisione. Un framework come questo è molto efficiente per creare meccanismi difensivi che consentono di mettere in sicurezza le infrastrutture aziendali.

Intelligenza artificiale e informazioni sulle minacce

Come abbiamo visto prima, la raccolta di informazioni da varie fonti non è altro che una delle fasi. Queste devono poi venire analizzate e successivamente elaborate in protocolli di controllo, per essere davvero utili per la sicurezza.

Per questo tipo di lavori di analisi, definizione di comportamenti baseline e controllo dei dati ci si affida sempre di più all’intelligenza artificiale e al deep learning. Un Next Generation SIEM, affiancato a una soluzione UEBA sono perfetti per questo tipo di protezione.

Il controllo del comportamento delle entità all’interno del perimetro effettuato dal UEBA è in grado di identificare ogni comportamento sospetto, in base alle informazioni raccolte e analizzate dal SIEM.

Conclusioni

Gli strumenti di difesa che abbiamo nominato sono il valore primario di un piano di sicurezza aziendale. Adottare soluzioni specifiche, implementare la threat intelligence e quindi una ricerca attiva degli indicatori di minacce, offre una posizione di vantaggio strategica. L’azienda può operare un passo avanti ai criminali, i quali possono far leva solo sull’effetto sorpresa contro le loro vittime. Proprio per questa situazione generale, ogni azienda dovrebbe essere nelle condizioni di non farsi cogliere alla sprovvista. Implementare soluzioni proattive è ormai necessario.

La threat intelligence è quindi un’arma da difesa dietro la quale mettere al riparo le risorse più importanti per poter lavorare in tranquillità.

Se vuoi sapere come possiamo aiutarti con i nostri servizi dedicati alla sicurezza, non esitare a contattarci, saremo lieti di rispondere a ogni domanda.

Useful links:

Cyber Threat Intelligence (CTI) – maggiore efficacia per la sicurezza IT

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